VITTORIA SAN NILO... NONOSTANTE TUTTO!

 

San Paolo Ostiense - San Nilo Grottaferrata 83-89

Parziali: 32-13 / 11-21 / 21-19 / 13-24 / 6-12
San Paolo: Pedemonte 2, Desideri, Miscione 6, Ballin 10, Loi 9, Salvaggi 5, Gentiloni, Attia n.e., Conte 15, Amanti 16, Bianchini 2, Galli 18; Coach: Colella
San Nilo: Chiminello 3, Permon 9, De Nicola n.e., Reali 32, Mazzocchia 2, Spinosa 13, Oliva 17, Brenda 11, Scarano n.e., Proietti 2, Sinanaj n.e.; Coach: Busti
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Un’impresa. Semplicemente e splendidamente questo. Perché la CGold del San Nilo si dimostra ancora una volta più forte del fato e della sfortuna, espugnando il parquet del San Paolo al termine di una partita folle, approcciata probabilmente come peggio non si potrebbe ma ripresa con cuore e carattere, come solo le grandi squadre sanno fare. Il -21 della prima frazione, in effetti, avrebbe potuto stordire anche un rinoceronte, così come l’infortunio occorso a Mazzocchia sul finire della seconda frazione, con coach Busti (meraviglioso protagonista di questa vittoria) costretto a rivedere ulteriormente le proprie rotazioni, complice l’assenza di Di Simone e le condizioni non ottimali di Brenda e Chiminello. Eppure, nonostante tutto questo, la vittoria se la sono presa i nostri ragazzi, che così finiscono per bissare il capolavoro della scorsa stagione, inserendo un’altra splendida istantanea nell’album delle vittorie più belle.

E pensare che i primi 10’ minuti erano stati un’autentico assolo del San Paolo, che trascinato da un sontuoso Galli (subito 2 triple per iniziare) vola subito sul +10 (12-2), anche in virtù di una gran fiammata di Conte. Il San Nilo, invece, proprio non gira: al di là delle polveri bagnate troppo poco quello prodotto dai cryptensi, che oltre a combinare poco in attacco commettono troppe disattenzioni anche in difesa, costringendo Busti ad un timeout praticamente immediato. Al rientro,  però, è ancora il San Paolo a brillare: le triple di Conte e di un indemoniato Galli, infatti, spingono nel baratro il San Nilo, che dopo il gioco da 3 punti chiuso da Amanti si ritrova addirittura a -16 (27-11). Di fatto e nei fatti un vero e proprio incubo, cui Permon aveva provato a mettere una pezza (primo quarto da 7 punti), ma dopo l’ennesima tripla di un super Galli il tabellone dice 32-11 San Paolo, un netto +21 che tutto lasciava presagire tranne una vittoria di Brenda e compagni.

Questa, però, è una squadra che ha davvero qualcosa di speciale dentro, capace di rialzare la testa anche quando la situazione sembra disperata. In parte lo si vede già in avvio di seconda frazione, con il San Nilo che in un amen piazza uno 0-10 di parziale di capitale importanza, al netto di quanto non dica il 32-23 sul tabellone. Nonostante il -9 e una prima frazione da incubo, infatti, i cryptensi riescono d’incanto a cambiare faccia e atteggiamento, provando quantomeno a rendere più incerto un finale che sembrava già scritto. Merito di Oliva e di un Reali lucidissimo, che viste le difficoltà ospiti nella circolazione di palla decide di mettersi in proprio, realizzando prima il jumper dalla media e poi la tripla su assist dello stesso Oliva, che numeri a parte gioca una partita da leader vero. Così tocca a Colella fermare il cronometro con il timeout, con il San Paolo che al rientro prova di nuovo a scappare via. Sugli scudi un positivo Salvaggi, anche se la vera arma in più dei romani continua ad essere Ballin, fattore difensivo per eccellenza. Padroni di casa che quindi infrangono nuovamente il muro della doppia cifra di vantaggio (40-29), ma il San Nilo, nonostante l’infortunio di un buon Mazzocchia (2 punti e 3 rimbalzi), ha il merito di restare mentalmente nel match, tornando in scia grazie al coraggio di Proietti e alle giocate di Spinosa, una volta di più uomo della provvidenza, come nel caso della tripla che vale il -9 (43-34) alla pausa di metà gara. Sì, dopo quel primo quarto, è un vero e proprio affare.

Eppure, nonostante gli sforzi profusi in avvio di ripresa, la partita sembra ancora saldamente nelle mani del San Paolo, anche perché Conte e Galli continuano a segnare da ogni posizione, rispedendo al mittente tutti i tentativi di rimonta orchestrati dai nostri ragazzi. Dopo il -8 (49-41) propiziato da Spinosa e Oliva, in effetti, i padroni di casa piazzano un’altra bella accelerata, anche perché Miscione comincia a scaldare le mani nel momento del bisogno, mentre il San Nilo perde un po’ di verve dopo 25’ minuti di rincorsa, scivolando nuovamente sotto la soglia del -10 (56-43). Ad ogni modo gli ospiti non si perdono d’animo e provano a riprendere un po’ di fiducia grazie alla tripla di Chiminello (partita commovente), ma quando al festival delle triple si iscrivono anche Loi e Ballin (10ª e 11ª di squadra) i cryptensi vedono nuovamente il baratro, non fosse altro per il -12 (62-50) sul tabellone. Giocate che potevano pesare come un macigno sull’economia del match, ma ancora una volta ci pensa un super Spinosa (+17 di plus/minus) a togliere le castagne dal fuoco per il San Nilo, che in vista degli ultimi 10’ minuti è ancora lì, aggrappata alla partita con cuore e carattere (64-53).

Ultima frazione in cui succede tutto e il contrario di tutto, anche perché al di là del punteggio la partita cambia continuamente padrone, non fosse altro per la tensione altissima e l’agonismo alle stelle (match arbitrato bene nonostante tutte le difficoltà del caso). Venendo alla cronaca è sicuramente il San Nilo a partite meglio: i liberi di Reali e la presenza a rimbalzo d’attacco di uno splendido Oliva, infatti, ci riportano a -7 (66-59), con il San Paolo che in questo caso il colpo lo accusa eccome, sentendo - forse per la prima volta - il timore di vedere la partita scivolare via. Non a caso, oltre ad un layup di Loi, continua a produrre poco l’attacco dei padroni di casa, mentre il San Nilo trova in Brenda un protagonista in più, con il capitano che riscatta un primo tempo complesso segnando 4 punti pesantissimi nel momento della verità, portando i suoi a -5 (68-63) con 7’ minuti da giocare. A proposito di giocate importanti Amanti trova un vero e proprio jolly in uscita dal timeout (jumper da posizione impossibile sullo scadere dei 24”), ma sul ribaltamento di fronte Spinosa segna dalla lunga in uscita dai blocchi, regalandoci oltre al -4 (72-68) sul tabellone una vera e propria boccata d’ossigeno. Match che nel frattempo si fa ancora più intenso, anche perché un probabile sfondamento su Reali diventa flopping nell’interpretazione arbitrale, con Pedemonte (1/1) e lo stesso Ballin (1/2) che in lunetta fissano il +6 San Paolo (74-68). Un viaggio in lunetta dello stesso Reali, però, ci regala un po’ di speranza, che si trasforma poi in entusiasmo dopo la tripla di un Brenda splendido (11+13 nonostante le condizioni non ottimali), che a 2’ dalla fine fissa il 74-72. Ancora Amanti, da sotto, dona al San Paolo un bel bonus in vista della volata finale, ma nel momento della verità sale in cattedra Oliva, che prima appoggia da sotto il pallone del -2, poi, in coppia con Spinosa, propizia il recupero di Reali, servendo sul ribaltamento di fronte un assist al bacio per Brenda, che a 44” secondi dal termine sigla il più comodo dei layup per la parità a quota 76. Qui, a dirla tutta, tanti rimpianti da una parte e dall’altra: Galli, infatti, dopo essere andato ad un passo dal gioco da 3 punti lascia un libero per strada, mentre sul ribaltamento di fronte Spinosa si vede sputare via dal ferro la tripla che avrebbe significato il più clamoroso dei sorpassi a 12” secondi dalla fine. Amanti a rimbalzo subisce fallo da Oliva, ma lo 0/2 del lungo romano lascia ancora una speranza al San Nilo, che però completa l’opera solo a metà, complice l’1/2 di Oliva (5º fallo di Amanti) con 3” da giocare. Ancora una volta, nonostante la parità, in casa San Nilo riaffiorano i fantasmi del 2018 (tripla allo scadere di Giannini in gara3 di playoff), ma nonostante un buon tiro costruito per Loi il pallone si spegne sul ferro, con il match che va così al supplementare (77-77).

Overtime in cui, di fatto, non c’è storia: nonostante i tanti errori e con gli schemi ormai saltati, infatti, il San Nilo ne ha semplicemente di più, tant’è che l’ultima parità i padroni di casa la firmano a 4’ dalla fine dopo il jumper di Miscione. Da lì in poi, invece, tutto a tinte rossoblu il supplementare, anche perché Reali corona una partita da sogno trovando prima a rimbalzo d’attacco il canestro del +2 e poi, dopo l’errore di Ballin, la tripla del 79-84, che a 1’40 dalla fine molto somiglia alla parola fine sull’incontro. Del resto, anche dopo il timeout di Colella continua a restare a secco l’attacco del San Paolo, che dopo il 2/2 di Spinosa in lunetta con 45” secondi da giocare alza definitivamente bandiera bianca.
Si arriva così all’83-89 finale, con il San Nilo che conquista un’incredibile vittoria, che nel primo quarto sembrava impossibile, non fosse altro per il -21 sul tabellone. Eppure, con cuore, attributi e rabbia, i nostri ragazzi sono riusciti in un’impresa da consegnare ai posteri, su cui, una volta di più, ci sono tantissime firme. Da un Reali da 32 punti ad un Oliva sempre più leader tanti i protagonisti di questo successo, come nel caso di Chiminello, Brenda e Spinosa, decisivi in modi e tempi molto diversi. Non serve dire altro: è stato un capolavoro... nonostante tutto!

Grazie coach e grazie ragazzi