DOCCIA GELATA SAN NILO: VITERBO LA SPUNTA SULLA SIRENA

 

San Nilo Grottaferrata - Stella Azzurra Viterbo 68-71

Parziali: 15-15 / 13-17 / 14-20 / 26-19

San Nilo: Di Simone 14, Permon 5, Scarano n.e., Ridolfi 11, Reali 13, Oliva 17, Polselli 5, Brenda 3, Stainier n.e., Proietti n.e., Sinanaj n.e., Ponzelletti; Coach: Busti

Viterbo: Price 13, Cittadini 5, Rogani n.e., Navarra n.e., Cecchini n.e., Taurchini, Pebole 12, Meroi, Rovere 9, Rubinetti 32, Piazzolla, Casanova n.e.; Coach: Fanciullo

 

Ritorno in campo incredibilmente amaro per la CGold del San Nilo, che nonostante i quasi due mesi di stop (ultima uscita il 18/12 vs Tiber) se la gioca alla pari contro la capolista Viterbo, alzando bandiera bianca soltanto sulla sirena dopo una tripla di Pebole. Una sconfitta che fa male e che ci allontana forse definitivamente dal primo posto, ma di cose positive da cui ripartire ne restano parecchie, come la dimostrazione d’orgoglio sfoderata quando la partita sembrava ormai scivolata via.

Viterbo, in effetti, è stata davanti praticamente tutta la partita, eccezion fatta per un paio di possesso nel corso della quarta frazione, momenti clou in cui è mancata un pizzico di fortuna e la precisione necessaria tanto nel tiro dalla lunga (7/19) quanto in lunetta (17/31 alla fine col primo tempo chiuso sotto il 50%). In quest’ottica pesa probabilmente la tanta ruggine accumulata durante in questi ultimi 52 giorni, con Viterbo che invece aveva avuto modo di riprendere un minimo di ritmo partita, avendo assaggiato il campo già in due occasioni. Maggiore fluidità che si è vista soprattutto a cavallo di secondo e terzo quarto, con Rubinetti che ha segnato tanto e con percentuali stellari, guidando i compagni anche con il vantaggio in doppia cifra. Il San Nilo, invece, è andato un po’ in confusione dopo il 15-15 della prima sirena, trovando comunque in Oliva (solita doppia doppia da 17+11) il perno cui affidarsi nei momenti di maggiore difficoltà. Sul fronte opposto, come anticipato in precedenza, è Rubinetti a fare pentole e coperchi (32 punti con 13/13 in lunetta), ma nel mini break che spezza l’equilibrio nel corso della seconda frazione una firma bella grossa ce la mettono pure Price e Rovere, bravissimi nel trasformare in punti anche i palloni più sporchi. Si arriva così al 28-32 di metà gara, che oltre a ritmi non altissimi denota pure percentuali piuttosto basse, soprattutto tra le fila dei padroni di casa.

 

Non a caso è solo rimandata la fuga di Viterbo, che nella ripresa parte meglio e tocca anche la doppia cifra di vantaggio, appoggiandosi una volta di più a Rubinetti (20 punti nella ripresa), che con 2 triple quasi in fila trascina i suoi fino al massimo vantaggio, fatto registrare sul +13 (32-45) proprio all’alba della ripresa. Positivo in questo frangente anche l’impatto di Price e Cittadini, che pur segnando poco in difesa incidono eccome. I ragazzi di Busti, al contrario, sbandano pericolosamente in questo frangente, anche perché le percentuali dalla lunga distanza restano terribilmente basse, senza dimenticare un paio di sanguinose gite in lunetta chiuse complessivamente sotto il 50%. Eppure Di Simone e un redivivo Ridolfi (tutti nella ripresa i suoi 11 punti) trovano il modo di riportare in scia i nostri ragazzi, che al di là di tutto peccano principalmente nella metà campo difensiva, dove oltre a qualche disattenzione di troppo ci sono da segnalare i troppi rimbalzi concessi. Ospiti che si affacciano quindi sul +10 (42-52) entrando nel rettilineo finale, con lo striscione del traguardo che appare via via più vicino.

 

Brenda e compagni, però, anche tirando male restano mentalmente nel match, dando l’impressione di potersi piegare ma mai di spezzarsi. Ed è cosi, infatti, che una partita che sembrava ormai indirizzata si riapre clamorosamente, complice la splendida fiammata di Di Simone, che dopo aver inchiodato una clamorosa schiacciata sigla anche la tripla del -2 (54-56), trasformando gli ultimi 5’ minuti in un mini supplementare ricco di intensità e tremendamente bello per chi ama questo sport. Rubinetti, infatti, riprende da dove aveva lasciato, ma la partita, però, è lontanissima dall’essere finita, anche perché Reali fa e disfa nel finale, rimettendo una volta di più tutto in discussione. Merito suo, infatti, il 2/2 del sorpasso siglato in lunetta (57-56), così come è merito suo l’uscita dal campo per falli di Cittadini. Rovere e Pebole (killer neanche tanto silenzioso sin qui), tuttavia, firmano un altro break pesantissimo (57-64 a 2’ dalla fine) e così tocca a Permon rianimare i suoi con l’unica fiammata di una serata difficile (tripla del -4). Canestro pesantissimo che riaccende pubblico e partita, con Reali che nel frattempo continua a fare bello e cattivo tempo, mancando prima il canestro del potenziale -2 e poi il libero della parità dopo aver subito anche il 5º fallo di Meroi (65-66 a 35” secondi dalla fine). Sul ribaltamento di fronte, invece non trema la mano di Rubinetti dalla linea della carità, ma Reali non ha nessuna intenzione di mollare la presa sulla match e con una tripla da campione firma di nuovo la parità, 68-68 a 23” secondi dalla fine. Qui, come anticipato, ci pensa Pebole a scrivere la parola fine sull’incontro, punendo con la tripla una rotazione difensiva un pizzico in ritardo dei cryptensi, regalando a Viterbo la gioia per una vittoria davvero pesantissima proprio sulla sirena.

La Stella, infatti, mette ulteriormente in cassaforte il primato, confermandosi una volta di più tra le squadre più accreditate per il grande salto. A Grottaferrata, invece, oltre alla certezza di potersela giocare alla pari con la capolista resta tanto amaro in bocca per aver solo sfiorato una clamorosa rimonta. Da qui si può e si deve ripartire, anche perché Mercoledì arriva un’altra battaglia, da giocare (e da vincere) sul parquet dell’Alfa Omega, primo dei tanti recuperi che ci dirà di più sulle possibilità dei nostri ragazzi.

 

Anche se fa male dopo una sconfitta così.. #ForzaGrotta