FINE DEI GIOCHI: LA SCONFITTA CON ROSETO VALE LA RETROCESSIONE IN C

 

Roseto 20.20 - San Nilo Grottaferrata 73-60

Parziali: 25-15 / 17-21 / 16-15 / 15-9

Roseto: Perella, Ragusa 10, Jovanovic 33, Paluzzi n.e., Cocciaretto 4, Provenzani, Maretto 10, Lestini 11, Laraia n.e., Bartolozzi 4, Gobbato 1, Cantarini; Coach: Castorina

San Nilo: Chiminello 6, Permon 1, Marrocchi n.e., Villamaina n.e., Ridolfi 12, Reali 4, Spinosa 21, Oliva 10, Perifano n.e., Corvo, Brenda 6, Proietti; Coach: Busti

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Si conclude dopo appena un anno la prima storica apparizione del San Nilo in Serie B Interregionale, nel decisivo spareggio contro Roseto arriva una sconfitta molto amara per la truppa di Busti, superata dagli abruzzesi al termine di un match complesso, in cui si poteva fare di più, ma forse non in questa circostanza e non con questa squadra. Impietosi in questo senso i numeri, con il San Nilo che ha realizzato appena 60 punti, tirando male dentro l’area (44% scarso), malissimo dietro l’arco (3/21) e non in linea rispetto alle proprie caratteristiche anche in lunetta (15/24). Difficoltà venute a galla - rumorosamente - anche nella lotta a rimbalzo (appena 5 palloni catturati in attacco) e nella gestione dei ritmi, con Roseto che ha preso possesso della gara già nei primi minuti, mantenendo poi almeno 2-3 possessi di vantaggio per tutto il resto del match.

Non a caso - col senno di poi - è stata proprio la prima frazione a risultare decisiva, 10’ minuti di grande confusione in cui al San Nilo è riuscito poco o nulla, mentre Roseto, trascinata dalle giocate in coppia di Lestini e Jovanovic - senza dubbio (e per distacco) i due mvp della sfida - ha mostrato più entusiasmo e pure un pizzico di disinvoltura in più. Dei 25 punti realizzati dagli abruzzesi nel corso del primo quarto, infatti, addirittura 18 portano la loro firma, con Roseto già a +11 (15-4) alla boa dei 5’ minuti, costringendo Busti al solito timeout più emotivo che tecnico. Al rientro si gioca la carta Ridolfi lo staff tecnico cryptense, ma se alla prima sirena siamo ancora in partita (25-15 il punteggio), il merito è quasi per intero di un super Spinosa (21, 6 rimbalzi e 8 falli subiti), la conferma più bella in un match dove i primi violini, per un motivo o per un altro, hanno finito per steccare. In effetti più luci che ombre per il trio Reali-Permon-Oliva, quasi sempre gli uomini copertina nei successi di quest’anno e degli anni passati, limitati in quest’occasione tanto dai problemi fisici quanto dagli adattamenti difensivi proposti da Castorina (3/27 dal campo)

Ciononostante sono stati bravi a non perdere il bandolo della matassa i nostri ragazzi, che dopo essere sprofondati anche a -12 (28-16) hanno piazzato qua e là un paio di accelerate importanti, in grado di rimettere il match almeno sui binari dell’equilibrio. Sugli scudi, oltre il già citato Spinosa, un redivivo Ridolfi e capitan Brenda, guarda caso chi questo ciclo lo aveva avviato nell’ormai lontano 2019 nella finale per la promozione in B contro Formia. Di quel gruppo proprio loro due (insieme a Proietti) gli unici due superstiti, che con tanta energia, tanto agonismo e pure una buona dose di tecnica hanno provato a cambiare storia alla partita, salvo poi scontrarsi con una brutta percentuale ai liberi (4/10 per Ridolfi) e con la difficoltà nell’arginare la grandissima fisicità dei lunghi avversari, Ragusa su tutti. Eppure riusciamo a tornare a -5 (28-23), col senno di poi un muro mai abbattuto dai cryptensi, se non in occasione del -3 (39-36), firmato in lunetta da Reali nei pressi della pausa di metà gara. Di fatto e nei fatti una gioia quantomai effimera, cancellata da un’altra accelerata di un clamoroso Jovanovic.

Il gioco da 3 punti dell’ex Stella Azzurra sulla sirena della seconda frazione, infatti, vale il +6 (42-36) Roseto, margine che gli abruzzesi provano continuamente ad ampliare nel corso della ripresa, flirtando spesso con la doppia cifra di vantaggio. Oltre a quelle di Jovanovic e Cocciaretto, fondamentali nel 51-40 Roseto dopo 22’ di gioco, preziose anche le giocate di Maretto, a segno con la tripla del 54-44 quando manca ormai meno di un quarto e mezzo alla fine. Risposta cryptense affidata invece a Chiminello (gettone delle grandi occasioni) e Ridolfi, ma con il solito Jovanovic a fare pentole e coperchi (terza frazione da 9 punti all’attivo) Roseto resta in controllo, presentandosi alla volata finale avanti sul 58-51.

Da qui alla fine una battaglia in trincea, uno scontro senza esclusioni di colpi, in cui stanchezza e tensione giocano assolutamente un ruolo chiave. Non a caso appena 9 i punti realizzati dai cryptensi nel corso dell’ultima frazione, con Brenda e compagni che peraltro avevano approcciato meglio, tornando ancora una volta a quel -5 (60-55) che poteva far presagire ad un finale di gara molto differente. Eppure, nonostante i timeout di Busti, nonostante tutti gli adattamenti proposti e nonostante i diversi quintetti proposti dallo staff tecnico cryptense, non c’è nulla da fare per il San Nilo, condannata una volta per tutte da Jovanovic e Maretto. Ancora loro i canestri della staffa per gli abruzzesi, mentre i nostri ragazzi pagano il calo fisico e l’eccessivo carico emotivo della sfida, sprofondando fino al 73-60 finale.

Un punteggio bugiardo per quanto visto al PalaMaggetti, con Roseto che ha sicuramente meritato, soffrendo però il cuore e gli attributi dei nostri ragazzi. Nel finale, purtroppo, una coda eccessivamente polemica, risolta comunque dal buon senso degli attori in campo. Peccato che il verdetto non sia stato altrettanto buono nei nostri confronti, con il San Nilo che quindi retrocede in serie C dopo nemmeno un anno, aprendosi verso un’estate che sarà ricca di analisi e di valutazione da fare. Previsti tanti e piccoli cambiamenti, o forse nessuno, ma in ogni caso sarà necessario cambiare qualcosa, anche perché il campo ha parlato e per quanto duri i suoi sono verdetti incontrovertibili, al netto di una formula particolare che ci impone il risultato più amaro nonostante le 12 vittorie all’attivo, più di quante ne abbiano incassate le varie Ancona e Mondragone, salve senza neache passare dagli spareggi.

 

#ForzaGrotta
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