SAN NILO & FISIOLAB: LA CONVENZIONE PER I NOSTRI TESSERATI

 

È con grande soddisfazione che anche questo anno rinnoviamo la partnership con il San Nilo Grottaferrata, grazie ad un rapporto ormai consolidato da anni di reciproca stima e fiducia, con il quele cerchiamo di garantire vantaggi a tutti gli iscritti al San Nilo, che con grande caparbia sta confermando il raggiungimento di obiettivi importanti. Come ormai già avvenuto in passato la collaborazione tra noi ed il San Nilo vi vede protagonisti di innumerevoli vantaggi. Infatti basterà esibire la San Nilo Card per usufluire del 10 % di sconto su tutti i trattamenti da noi proposti, estendibile a tutti i famigliari di primo grado.


Vi aspettiamo e ricordate di chiamare per fissare il primo appuntamento di Valutazione Gratuita, dove inquadreremo il vostro problema, risponderemo alle vostre domande e forniremo il preventivo con la relativa scontistica.   


Chi Siamo
Il “FisioLab 2 Grottaferrata“ è uno studio Fisioterapico presente a Grottaferrata dal 2009, fattore che ci inorgoglisce e certifica la fiducia con la quale il nostro lavoro è stato da voi riconosciuto negli anni. Gestito da Fisioterapisti certificati che hanno effettuato Master di alta formazione universitaria, lo studio si occupa di patologie muscoloscheletriche con particolare interesse a quelle derivanti dall’attività sportiva. Negli anni, infatti, abbiamo collaborato con le più grandi realtà sportive presenti nei castelli romani, dal calcio, al calcio a 5, al rugby, alla pallavolo, alle arti marziali, scherma, ed altri sport largamente praticati come la corsa o l’atletica leggera. La nostra particolarità infatti, sta nel personalizzare i trattamenti per il return to sport, differenziando gli atleti per i stress che saranno costretti ad affrontare nelle loro pratiche sportive, tutte differenti tra loro.

La nostra Filosofia
Vi sarà sicuramente capitato, se avete avuto a che fare con la fisioterapia, di andare incontro a trattamenti poco chiari dove non si capisce bene la logica di trattamento, o peggio ancora siete finiti a rimbalzare tra un dottore e l’altro, facendo una infinità di esami senza trovare mai nessuno che spiegasse come funziona la vostra patologia, come avete fatto a farvi male e/o perchè spesso si ripresenta. Proprio per ovviare a questo, e soprattutto per avere una migliore riuscita del trattamento, nel nostro studio iniziamo sempre con un incontro valutativo completamente gratuito ( e ci teniamo a precisare che ci costa un grande sforzo perché è comunque un impiego di risorse dove un professionista mette a disposizione la sua conoscenza) dove a seguito di una valutazione effettuata attraverso anamnesi, esame clinico ed indagini strumentali, inquadriamo il vostro problema, lo oggettiviamo attraverso misurazioni e scale riconosciute, definiamo le modalità di trattamento (cosa faremo, come e quando) spiegandovi perché lo facciamo e come pensiamo di risolvere, ed in quanto tempo. Inoltre in sede di valutazione vi verranno illustrate le principali cause del problema e il funzionamento patologico che lo innesca, il tutto gratuitamente. Lo facciamo non perché siamo dei benefattori, ma perché siamo sicuri di quello che facciamo e perché sappiamo che un trattamento che andrà bene, passa dalla comprensione completa del problema per poi affrontarlo al meglio.


I Nostri Trattamenti
Siamo sempre in continuo aggiornamento e collaboriamo con marchi leader nel settore perciò troverai presso i nostri centri, i più avanzati macchinari di riabilitazione che la tecnologia offre al momento; ciò ci permette di trattare i tuoi problemi a 360 gradi con varie alternative che si possono adattare al meglio alle varie problematiche e richieste, adiuvando terapia manuale e terapia fisica, riducendo notevolmente i tempi di riabilitazione. Ecco un elenco dei trattamenti che offriamo:


TERAPIA FISICA

  • Tecarterapia: Prevede l'utilizzo di un dispositivo molto particolare, basato sul principio fisico del condensatore e capace di generare calore all'interno dell'area anatomica bisognosa di cure. La Tecarterapia può lavorare in due modalità: capacitivo, adatta alla cura dei problemi ai tessuti molli, e la modalità resistiva, indicata per il trattamento dei disturbi ossei, articolari, cartilaginei. Gli effetti biologici sono, principalmente, tre: aumento del microcircolo, vasodilatazione e incremento della temperatura interna, il tutto si traduce in ridurre il dolore e accelerare la naturale riparazione dei tessuti, laddove ovviamente ci sia un danno. Usata nel trattamento di svariate patologie muscolari ed osteoarticolari, come contratture, stiramenti e strappi muscolari, lombalgie, sciatalgie, artrosi e infiammazioni osteoarticolari, meniscosi, lesioni meniscali, distrazioni articolari e nei programmi riabilitativi post-operatori.
  • Laserterapia ad alta potenza: Consente di unire l’effetto antalgico (antidolorifico) ottenuto con basse frequenze con l’effetto anabolico (di biostimolazione e rigenerazione dei tessuti) ottenuto con alte frequenze. L’azione antalgica del laser si esplica sfruttando l’effetto fotoelettrico attraverso cui è possibile inibire la conduzione nervosa delle vie nocicettive (quelle responsabili della sensibilità dolorosa). L’effetto anabolico consente di andare ad agire sui processi biochimici (attività mitocondriale) responsabili in particolar modo delle patologie degenerative come tendinosi, meniscosi, ecc, per arrestare l’evolversi della patologia e negli stadi iniziali della patologia anche alla restitutio ad integrum del tessuto. La laserterapia è indolore e non è invasiva. Nel punto di contatto del laser con la parte trattata si percepisce solo una sensazione di calore.
  • Onde d’urto: Sono un tipo di onda d’urto a bassa energia, appositamente studiate per un uso sul tessuto muscolo scheletrico senza pericolo di danneggiare i tessuti circostanti alla zona da trattare. Gli effetti della terapia con onde d’urto sono: neovascolarizzazione, riduzione dell’infiammazione, riduzione del dolore, dissoluzione delle calcificazioni. Sono indicate nel trattamento delle calcificazioni dei tessuti molli e delle tendinopatie: epicondilite, tendinite rotulea, periartrite scapolo-omerale, fascite plantare, tendinopatia achillea.
  • Ultrasuonoterapia: Gli ultrasuoni sono onde acustiche con una frequenza superiore ai 20 kHz (20.000 Hertz), quindi non udibili dall'orecchio umano. L'uso degli ultrasuoni sul corpo è possibile perché l'ultrasuono penetra nel sistema biologico (a una profondità inversamente proporzionale rispetto alla frequenza delle onde) e rilascia l'onda. L’irradiazione ultrasonora produce un effetto pulsante meccanico e un effetto termico che, sommandosi, facilitano ed esaltano gli scambi cellulari ed intracellulari, svolgendo un’azione terapeutica analgesica, antiflogistica, fibrolitica, e di stimolo metabolico circolatorio. È possibile trattare patologie in fase post acuta (dopo 72 ore) come tendiniti, distorsioni, contusioni ed edemi combattendone il gonfiore ed eliminando i liquidi stagnanti. La terapia a ultrasuoni, grazie alla sua funzione di biostimolazione a livello cellulare, si rivela molto utile anche nel trattamento di aderenze o cicatrici post-intervento.
  • Crioultrasuoni: I crioultrasuoni (o ultrasuoni a freddo) sono uno strumento di nuova generazione che unisce i benefici della crioterapia a quelli della terapia ad ultrasuoni. La crioultrasuonoterapia ci permette di trattare la fase acuta (72 ore post trauma) che prima era controindicata ai trattamenti fisici di calore, il che la differenzia dalle altre terapie fisiche. È infatti particolarmente indicata nelle fasi post traumatiche, sia acuta che sub-acuta, perché attiva un utile processo di vasocostrizione, con vasodilatazione dei tessuti superficiale e riduzione della circolazione negli strati più profondi. Gli ultrasuoni a freddo, quindi, permettono di ottenere: riduzione del dolore; riduzione della perdita di sangue (azione emostatica); riduzione dell’edema (azione antiedemigena). Trova perciò applicazione nei trattamenti di distorsioni, contusioni, lesioni muscolari, edemi, borsiti, tendiniti, capsuliti.
  • Magnetoterapia: La magnetoterapia sfrutta il potere dei campi elettromagnetici pulsati (cemp) o costanti per riparare i tessuti danneggiati. I principali campi applicativi della magnetoterapia sono: fratture molto recenti o che tardano nel consolidarsi, Morbo di Sudeck, osteoporosi, artropatia infiammatoria o degenerativa.
  • Elettroterapia: L’elettroterapia consiste nell’utilizzo di correnti elettriche, che vengono veicolate nella zona interessata per scopi terapeutici. L’energia elettrica che viene utilizzata varia in base agli obiettivi curativi da raggiungere e può essere a corrente continua o a corrente variabile. La corrente continua viene utilizzata per veicolare dei farmaci utili al recupero muscolare (ionoforesi), mentre quella variabile viene utilizzata a scopo antalgico (TENS). La ionoforesi consiste nell’applicazione di un farmaco specifico sull’elettrodo, che veicolato nel modo e nella dose corretta, favorisce la diminuzione dei sintomi dolorosi come artrite, artrosi, lombalgie, tendiniti e sciatalgie. La TENS, invece, stimola in modo selettivo i nervi situati nel livello superficiale della pelle dove risiede la sensibilità tattile. Obiettivo di questa terapia strumentale è la cura di sintomi come artrite reumatoide, sciatalgia, mialgia e artralgia. La Compex o elettrostimolazione eccitomotoria, va a stimolare ed eccitare il muscolo per far sì che quest’ultimo recuperi il trofismo e il tono persi, per esempio a causa di un lungo allettamento od intervento chirurgico ma anche come forma preventiva per rafforzare le aree muscolari maggiormente soggetti a sforzo. Questa terapia viene utilizzata soprattutto in ambito sportivo.

TERAPIA MANUALE

 

Le terapie manuali vengono svolte attraverso l’utilizzo delle  mani del fisioterapista e prevedono una serie di tecniche, sia passive che attive, finalizzate a migliorare il movimento, diminuire il grado di dolore o riparare i tessuti muscolari di una specifica zona del corpo.

  • Kinesiterapia: Dal greco “kinesis” che significa “movimento”, questa terapia manuale è una forma di riabilitazione che vede nel movimento, appunto, il fondamento e la cura del corpo nella sua totalità, dai muscoli fino agli arti e alle articolazioni. La kinesiterapia consiste nell’esecuzione di una serie di movimenti specifici, scelti dal terapista in base alla tipologia di trauma o dolore da trattare e viene suddivisa in 3 diverse tipologie:
    1. kinesiterapia passiva: quando è il fisioterapista a muovere le parti del corpo interessate;
    2. kinesiterapia attivo-assistita: quando il paziente esegue il movimento indicato, ma viene anche assistito dal fisioterapista;
    3. kinesiterapia attiva: quando il paziente esegue in piena autonomia il movimento.
    In fisioterapia si può ricorrere a questo tipo di trattamento per risolvere molteplici problematiche. In generale è perfetta per i pazienti che hanno subito un lungo periodo di allettamento e necessitano dunque di recuperare la normale funzionalità di muscoli e arti, ma anche per chi ha subito traumi come fratture, distorsioni o lussazioni. Si sconsiglia di affidarsi alla kinesioterapia qualora si sia in presenza di fratture che non presentano ancora un callo osseo o che non sono state precedentemente trattate chirurgicamente e in presenza di flebiti o di trombosi venosa profonda.
  • Massoterapia: La massoterapia è un trattamento manuale che prevede l’esecuzione di un massaggio mirato a curare i principali problemi legati all’apparato muscolo-scheletrico e circolatorio. Esistono diverse tipologie di massaggio massoterapico in base alle esigenze del paziente; in generale si distinguono 3 diverse grandi aree:
    1. connettivale: agisce sui tessuti connettivi e consiste nell’esecuzione di movimenti lenti e profondi, apportando benefici non solo a livello muscolare, ma anche viscerale;
    2. decontratturante: contribuisce a rilassare i muscoli contratti e a ripristinarne funzionalità e tonicità;
    3. miofasciale: si concentra sulla fascia del muscolo e aiuta a curare atteggiamenti posturali scorretti e sintomi dolorosi a livello muscolare.
    La massoterapia viene utilizzata soprattutto per rilassare la muscolatura in seguito a traumi o eccessivi sforzi sportivi, come contratture e tendiniti. A seconda della problematica da trattare il terapista attuerà specifiche tecniche di massaggio come frizione, sfregamento, pressione, sfioramento, vibrazione, impastamento o percussione. Esistono però delle condizioni fisiche che rendono dannosa e controproducente la terapia, come, per esempio, la presenza di fratture, febbre, infezioni cutanee, osteoporosi e gravidanza. In tutti questi casi, meglio optare per soluzioni fisioterapiche alternative.
  • Ginnastica posturale: Assumere una postura scorretta durante l’arco della giornata, alla lunga può provocare l’insorgere di problemi come mal di schiena, dolori cervicali e lombari o sciatica, che, se trascurate, possono dare origine a patologie più serie della colonna vertebrale.Oltre che per curare problemi legati a rigidità muscolari e postura scorretta, la ginnastica posturale è utile anche nel trattamento di problemi circolatori, come ipertensioni o varici, di problemi come l’insonnia o la gastroenterite, e di problemi psichici come ansia o stress. Il percorso di riabilitazione posturale prevede l’esecuzione di una serie di esercizi che vengono decisi dal fisioterapista in base all’obiettivo da raggiungere.
  1. Esercizi per la mobilità articolare: servono per ripristinare il corretto movimento di alcuni zone specifiche del corpo. In particolare la pratica agisce su muscoli troppo corti che hanno bisogno di essere allungati per tornare a compiere il loro giusto movimento, migliorando di conseguenza la postura complessiva del paziente.
  2. Esercizi per migliorare gli schemi motori: puntano a ridare consapevolezza del corretto movimento che alcuni muscoli e alcune articolazioni devono compiere per evitare che il paziente provi dolore. La pratica si basa su una ripetizione fluida e continua dello stesso movimento, che seduta dopo seduta, verrà memorizzato dal muscolo.
  3. Esercizi per la forza muscolare: agiscono su muscoli considerati particolarmente deboli e per questo responsabili di dolori come la lombalgia o la cervicale. La pratica posturale punta a restituire ai muscoli coinvolti la giusta forza, agendo di conseguenza sulla postura e sull’equilibrio muscolare complessivo
  • Linfodrenaggio: Il linfodrenaggio o massaggio linfatico manuale agisce nelle zone dove il sistema circolatorio linfatico è particolarmente ridotto con lo scopo di ripristinarne il corretto funzionamento e favorire il drenaggio dei liquidi ristagnanti. Il linfodrenaggio si concentra, dunque, sul circolo linfatico, composto da linfonodi, milza, timo e noduli linfatici, principalmente per:
    • aiutare il riassorbimento degli edemi
    • accelerare la cicatrizzazione di ulcere nei soggetti diabetici di ulcere
    • regolarizzare il sistema neurovegetativo
    La sua azione drenante viene utilizzata anche in medicina estetica per contrastare ritenzione idrica e cellulite. Infine, è consigliato anche per le donne in gravidanza che tendono a soffrire di gonfiore agli arti inferiori e ristagno dei liquidi. Le due principali metodologie utilizzate sono il metodo di Vodder e il metodo di Leduc. La differenza tra i due riguarda la tipologia e la quantità di movimenti che viene eseguita durante la pratica, ma scopo e principi restano sempre i medesimi.
    • Nel metodo di Vodder sono previsti 4 tipi di movimento: spinte rotatorie, spinte circolari, movimenti erogatori e movimenti a pompaggio. Normalmente si inizia con dei movimenti circolatori per concludere poi con dei movimenti erogatori.
    • Il metodo di Ludec, invece, consta di 2 soli movimenti: la manovra di richiamo e quella di assorbimento. La prima viene eseguita nella zone del corpo dove il paziente avverte il disturbo, la seconda dove è presente il ristagno dei liquidi per favorirne il riassorbimento.
    Dal momento che le tecniche utilizzate per eseguire correttamente un linfodrenaggio sono molto complesse è necessario affidarsi a mani esperte e competenti. Il terapista deve, infatti, conoscere molto bene il funzionamento del sistema circolatorio linfatico, per poter agire su punti specifici del corpo e facilitare così il movimento del liquido interstiziale ristagnante.
  • Riabilitazione sportiva: Per riabilitazione in ambito sportivo si intende una terapia mirata al recupero funzionale di alcune parti del corpo che hanno subito un forte trauma durante la pratica sportiva. A sottoporsi a un percorso di riabilitazione sportiva non solo solo atleti professionisti, ma anche persone “comuni” che, facendo sport, spesso senza un’adeguata preparazione, finiscono per procurarsi lesioni, distorsioni o altre tipologie di infortunio. Attraverso un percorso terapeutico specifico è possibile trattare tutte le principali patologie dell’apparato muscolo-scheletrico derivanti da infortuni sia a livello agonistico che amatoriale. Più nel dettaglio è possibile curare, per esempio:
    • lesione alla cuffia dei rotatori della spalla
    • lussazione della spalla
    • distorsioni a ginocchio o caviglia
    • tendinopatie del gomito
    • ricostruzione dei legamenti crociati
    • Riabilitazione post-operatoria: è l’insieme delle terapie mirate al recupero da un intervento chirurgico, che va incentrato sul caso specifico in base alla tipologia di intervento e tipo di lesione trattata ed assocciata.  Alcuni esempi possono essere:
      • Trattamento chirurgico di fratture
      • Protesi
      • Ricostruzione legamentose
      • Suture tendinee
      • Mescectomie totali o parziali
      • Stabilizzazioni lombari o discectomie
      • Intervento di stabilizzazione della gleno-omerale.
  • Valutazione funzionale per ritorno allo sport: Durante o al termine di un percorso riabilitativo è necessario effettuare una serie di test per capire le reali condizioni del paziente, così che fisioterapista e preparatore atletico possano sviluppare un programma di allenamento mirato. Nello specifico, la valutazione funzionale prevede l’esecuzione differenti test: il test isocinetico (eseguibile nella sede di Talenti) ed il Functional Movement System (FMS), una batteria di test di salto che forniscono dati molto utili per elaborare il corretto programma riabilitativo e di preparazione all’attività agonistica. Il FMS è un metodo scientifico che studia il movimento e viene utilizzato per individuarne le eventuali carenze e compensi. Individuando quali sono le maggiori problematiche motorie, questo test viene impiegato soprattutto per prevenire gli infortuni, aspetto molto utile per gli atleti professionisti.