RIMPIANTO SAN NILO: VINCE CIVITANOVA TRA LE POLEMICHE

 

Civitanova Marche - San Nilo Grottaferrata 71-70

Parziali: 18-28 / 17-13 / 19-15 / 17-14

Civitanova: Arienti 22, Pellegrini, Bini 6, Botteghi 2, Felicioni 6, Vallasciani 7, Cicconi Massi 12, Abbate n.e., Fermani n.e., Bazani 11, Micalich 5; Coach: Schiavi

San Nilo: Chiminello, Permon 19, Marrocchi n.e., Villamaina n.e., Ridolfi 12, Reali 16, Spinosa 8, Oliva 11, Corvo, Brenda 4, Proietti n.e., De Nicola n.e.; Coach: Busti

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Termina nel modo più amaro la lunga trasferta del San Nilo a Civitanova Marche, con i cryptensi che tornano a casa accompagnati da una montagna di rimpianti ma con la convinzione di aver intrapreso - forse - la strada giusta, quella che mira alla salvezza diretta. Tuttavia l’amarezza resta tantissima, con il -1 finale che grida vendetta, così come per una gestione arbitrale molto al di sotto della sufficienza. Una considerazione personale - questo è ovvio - suffragata però da fatti e da numeri, che qualcosa in questo senso lo dicono. Partiamo dai tiri liberi: 4 tentati per il San Nilo, 15 per i marchigiani, che pur affidandosi spesso al tiro pesante (39 tentativi) sono andati spesso in lunetta, racimolando falli e punti preziosissimi. Per il San Nilo, invece, i numeri dicono esattamente l’opposto: appena 19 le triple tentate, con gli uomini di Busti che hanno provato nella maggior parte dei casi a cercare fortuna nel pitturato, uscendone spesso senza falli subiti, senza punti ma con qualche livido di troppo. A fronte degli oltre 51 tentativi dentro l’area, in effetti, sono arrivati appunto solo 4 tiri liberi, uno dei quali figlio di un tecnico arrivato nel finale a buoi ormai scappati. A completare il quadro la situazione falli: 18 quelli commessi dal San Nilo, appena 13 quelli sanzionati ai marchigiani, sofferenti pure nella lotta a rimbalzo (36-45) ma - per gli arbitri e solo per gli arbitri - sempre puntuali e perfetti nelle chiusure difensive. Numeri e considerazioni che alimentano l’amarezza per una sconfitta immeritata, sicuramente ingiusta e difficile da digerire.

 

Perché oltre tutto questo c’è molto altro da recriminare, a partire da una gestione non sempre lucida, che ci ha visto lasciare per strada almeno 3-4 appoggi abbastanza semplici, cui aggiungere alcune perse tanto banali quanto sanguinose. Errori che alla fine dei conti abbiamo pagato a caro prezzo, ma che comunque non cancellano il tanto di buono che è stato fatto. Lo dicono i 38’ minuti passati in vantaggio, alcuni dei quali persino in doppia cifra, complice la fluidità offensiva delle grandi occasioni. Nei primi minuti, ad esempio, Reali (16 e 3 assist) vede una vasca da bagno al posto del canestro, propiziando insieme ad un Permon subito caldo un doppio 2-9 di parziale che dopo i primi 5’ minuti vale un eloquente 4-18 San Nilo. Vantaggio ampio e meritato per i cryptensi, che dopo aver visto Civitanova Marche tornare sotto grazie ai primi squilli di Arienti allungano ancora, chiudendo al meglio il primo parziale. A rispondere a Bini e Felicioni (triple che valgono il -2 dei marchigiani), infatti, ci pensano Oliva (11+18) e soprattutto il solito chirurgico Permon (19 con 4/4 dalla lunga), che sempre dalla lunga distanza chiude lo 0-8 di parziale utile al +10 (18-28) San Nilo.

 

Di fatto e nei fatti una prima frazione dominata in larga parte dai cryptensi, che pure nel corso del secondo quarto - almeno nei minuti iniziali - sembrano essere padroni della partita, gestendo senza eccessive preoccupazioni ritmo e vantaggi. Del resto Civitanova Marche insiste senza successo con il tiro dalla lunga, evidenziando non poche difficoltà contro l’alternanza uomo/zona proposta da Busti. Zona (classica 2-3) cui prova ad affidarsi anche coach Schiavi, ma almeno in questo frangente il San Nilo continua a tenere il pallino del gioco, mantenendo con discreta facilità la doppia cifra di vantaggio. Sugli scudi Reali e un Ridolfi al solito preziosissimo (doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi), con il tabellone che a un minuto e mezzo dalla pausa vede i cryptensi avanti sul 28-39. Nel finale, però, un paio di perse banali e qualche mancato fischio ci fa perdere il bandolo della matassa, permettendo a Civitanova Marche di rifarsi sotto. Fondamentale a questo proposito la tripla di Felicioni, mentre i liberi di Arienti (gran partita) valgono un inatteso -4 (35-39), frutto di un pesantissimo 7-0 di parziale. Sull’ultimo assalto Reali mette un altro jumper molto importante, ma al di là del +6 sul tabellone la sensazione è che sia tutto da rifare, con un gran primo tempo vanificato in parte da un finale poco concreto.


Al rientro dalla pausa lunga, però, arriva un’altra bella accelerata da parte dei nostri ragazzi, che contrariamente alle abitudini aggrediscono la partita, mostrando carattere e grande concentrazione. Una reazione che Spinosa e Oliva tramutano in uno 0-6 di parziale, grazie al quale siamo nuovamente in doppia cifra di vantaggio (35-47). Eppure c’è ancora vita per Civitanova: nonostante la confusione tornano nuovamente a galla i marchigiani, per cui la differenza - con la complicità degli arbitri - inizia a farla una difesa estremamente fisica. Non a caso perde brillantezza l’attacco cryptense, mentre Civitanova ritrova entusiasmo e brio grazie alle triple di Bazani e Arienti, protagonisti assoluti del finale di questa terza frazione. Praticamente tutto sulle loro spalle l’attacco dei marchigiani, che a 2’30 dalla terza sirena tornano nuovamente a -2 (50-52), chiudendo così un parzialone di 15-5. Sul fronte opposto due autentiche boccate di ossigeno il jumper di Ridolfi e la magia dal palleggio di Permon, ma proprio sulla sirena, anche con un pizzico di fortuna, Bini tira fuori dal cilindro una tripla pesantissima, che oltre a valere nuovamente il -2 (54-56) permette a Civitanova di riprendere il filo del discorso, limitando quel minimo di inerzia ripresa dai nostri ragazzi.


L’avvio di quarta frazione sembra più che altro una traversata nel deserto, con le due squadre che fanno una fatica pazzesca per trovare punti, restando impantanate in quelle che molto somigliano a vere e proprie sabbie mobili. Eloquenti a questo proposito i numeri, con i i primi 6’ minuti che vanno in archivio tra mille errori e tanta confusione. Brenda e Ridolfi, ad esempio, nonostante un paio di contatti dubbi lasciano per strada appoggi sin troppo facile, mentre Civitanova prova a scardinare la zona cryptense con il tiro dalla lunga, mettendo però assieme solo una lunga sequela di errori. Non a caso si riduce ad un appoggio da sotto di Cicconi Massi tutto il fatturato offensivo dei marchigiani, mentre sul fronte opposto - pur non brillando - le cose vanno un po’ meglio al San Nilo, che grazie a Brenda e Spinosa tornano a +6 (56-62). Perciò striscione del traguardo ormai ad un passo per i cryptensi, per cui il finale, però, diventa un vero e proprio incubo. Una tripla di Vallasciani, infatti, gira l’inerzia una volta per tutte, con Civitanova che rosicchia punti ad ogni sortita offensiva, trovando punti importanti pure nel secchio della spazzatura. Il San Nilo, invece, oltre ad un libero di Oliva colleziona errori e contatti dubbi, venendo sorpassata sul 64-63 dopo un’altra giocata preziosissima di Vallasciani. Ridolfi su invito di Spinosa ristabilisce il vantaggio cryptense, rimandando ogni verdetto all’ultimo minuto. 60” secondi in cui succede di tutto, con il San Nilo che nonostante la supremazia a rimbalzo si lascia sfuggire uno dei palloni decisivi, concedendo a Civitanova un extra possesso dopo l’errore di Arienti. Il più lesto è Bini con la punizione che è severissima: tripla di Micalich per il 67-65. Sul fronte opposto Oliva si mette in proprio e impatta a quota 67, ma a 25” secondi dalla fine altra magia di Arienti per il 69-67. L’errore di Oliva (altro contatto falloso) sembra condannarci, ma Ridolfi a rimbalzo è una garanzia, con il San Nilo ancora vivo (69-69 con 8” da giocare). Al rientro dal time out di Schiavi tocca a Bazani l’onere dell’ultimo tiro, con l’esterno marchigiano che segna col fallo (anche questo molto dubbio) il canestro decisivo. Con un secondo da giocare, infatti, il libero realizzato da Permon (tecnico alla panchina di Civitanova per “invasione”) è quello sbagliato da Bazani non cambiano nulla, fissando il risultato finale sul 71-70 Civitanova Marche.
Come anticipato un finale amarissimo per la truppa di Busti, figlio tra l’altro di un arbitraggio sicuramente non all’altezza. Inutile nasconderselo: perdere così fa male, fa malissimo, ma da questa partita si può e si deve ripartire. Al netto di qualche blackout senz’altro positiva la prova dei cryptensi, che pur subendo l’aggancio di Isernia restano padroni del proprio futuro. Serviranno coraggio e un pizzico di fortuna, ma questa partita ci conferma che questa categoria la meritiamo eccome. Per questo motivo testa già rivolta alla sfida casalinga di Sabato 23/03 (alle 18.30) contro Roseto, a tutti gli effetti uno scontro diretto che può girare la stagione una volta per tutte. Avremo bisogno di un palazzetto pieno e della faccia tosta delle grandi occasioni, accompagnati magari da un arbitraggio di livello più alto, al pari delle squadre in campo.

 

#ForzaGrotta

 

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