RUGGITO SAN NILO: ESPUGNATO IL PALASPANO AL SUPPLEMENTARE

 

San Paolo - San Nilo Grottaferrata 70-74 d.t.s.

Parziali: 26-15 / 8-15 / 14-21 / 13-10 / 9-13

San Paolo: Pedemonte 4, Desideri n.e., Miscione 11, Ballin 11, Loi 16, Tocci, Gentiloni n.e., Conte 2, Amanti 15, Galli 7, Mastrelli 4, Ingrillì; Coach: Colella
San Nilo: Di Simone 8, Permon 8, Ridolfi 14, Reali 10, Oliva 11, Polselli 16, Scarano n.e., Brenda 7, Stainier n.e., Proietti n.e., Sinanaj n.e., Ponzelletti; Coach: Busti

Serviva un’impresa, una di quelle prove “for the ages”, e alla fine, nonostante tutte le difficoltà del caso, è arrivato questo e tanto altro ancora, con la CGold del San Nilo che dopo 3 sconfitte in fila e nel momento più difficile della stagione rialza la testa, espugnando al supplementare il parquet del San Paolo Ostiense. 45’ minuti intensi, lunghissimi, in cui è accaduto tutto e il contrario di tutto, con i padroni di casa subito avanti e subito in controllo, ma dopo un avvio difficile è arrivata la risposta del San Nilo, che dopo aver ricucito il break ha dato vita ad una vera e propria battaglia, risolta in favore dei cryptensi soltanto all’extratime. Eppure era stato quasi tutto di marca San Paolo l’avvio di gara, partenza semplicemente da mille e una notte per i ragazzi di Colella, che complici le percentuali stellari dalla lunga distanza prendono subito un discreto margine di vantaggio, dando anche l’impressione di poter scappare via. Del resto tra le scorribande di Ballin e le triple di Loi ci capiscono troppo poco i nostri ragazzi, che dopo l’11-11 dei primi 4’ minuti mostrano i primi segni di cedimento, vivendo da qui fino ad inizio seconda frazione un vero e proprio incubo. A sottolinearlo il 15-4 di parziale infilato dai romani in chiusura di primo quarto, caratterizzato prima dai canestri della premiata ditta Ballin-Loi, poi dal primo squillo di Amanti, cui spetta il canestro del 26-15 e la parola fine sui primi 10’ minuti di gioco.

Al di là del punteggio un avvio di gara molto pericoloso per i nostri ragazzi, cui più della precisione al tiro sembrano mancare agonismo e voglia di lottare, con il San Paolo che in effetti aggiorna sul +13 (28-15) il suo massimo vantaggio, appoggiandosi una volta di più ad uno scatenato Amanti. Con le spalle al muro e con il rischio concreto di veder la partita scivolare via, però, il San Nilo reagisce, e lo fa con le stimmati della grande squadra. Possesso dopo possesso, infatti, il divario inizia ad assottigliarsi, anche perché Di Simone (17 di valutazione) e soprattutto Ridolfi (14+9) hanno un impatto clamoroso sul match, cambiando completamente volto alla formazione ospite. Pur continuando a segnare pochino, in effetti, i nostri ragazzi iniziano a prendere fiducia, e mentre le percentuali del San Paolo crollano la partita, un po’ a sorpresa, si riapre. I numeri a questo proposito dicono moltissimo: 2-15 il parziale infilato in 8’ minuti dai nostri ragazzi, che dopo aver pareggiato i conti grazie ad una clamorosa schiacciata in contropiede di Di Simone (30-30) sembrano avere nelle corde anche il sorpasso, illusione effimera cancellata da un paio di perse banali e dall’uno-due Miscione (tripla) - Ballin (1/2 in lunetta), cui dobbiamo le ultime emozioni di un primo tempo estremamente faticoso, non fosse altro per il gran caldo percepito. Tirando le somme, quindi, è +4 (34-30) San Paolo a metà gara, con i nostri ragazzi che possono tirare un sospiro di sollievo, riuscendo a rimettersi in carreggiata nonostante i prematuri problemi di falli di Ponzelletti e le difficoltà di un Permon ancora non al meglio.

Ad inaugurare la ripresa un’altra bella giocata d’energia di Ridolfi, cui risponde praticamente subito Ballin. Anche in questo caso, però, si inceppa troppo presto l’attacco del San Paolo, che dopo aver subito per mano di Reali la tripla del pareggio va anche sotto nel punteggio, sorpreso dallo splendido avvio di ripresa confezionato da Polselli. Almeno 5’ minuti di vera e propria trance agonistica per il grande ex di giornata, che proprio in questo frangente mette in mostra tutto il repertorio, segnando in appoggio, dalla media e col tap-in dopo l’errore da sotto di capitan Brenda. Ospiti che toccano così il +5 (39-44) a metà della terza frazione, con ruoli ed inerzia completamente ribaltati dopo quanto visto nei primi 20’ minuti. Il San Paolo, però, dimostra una volta di più un carattere davvero di granito, e seppure l’inerzia sia tutta a favore dei nostri ragazzi resta in scia, trascinata al solito dalla coppia Ballin-Loi. Eccezion fatta per un libero di Pedemonte tutto loro il fatturato offensivo dei romani nel corso del terzo quarto, mentre in casa San Nilo è una tripla di un Oliva in versione leader (11 con 4 recuperate e 2 assist) ad interrompere il lungo monologo di Polselli, con i cryptensi ancora a +5 (44-49) quando mancano 2’ minuti alla terza sirena. 120” secondi in cui si vedono pochi canestri (tripla di Loi e appoggio da sotto di Polselli) e tanta intensità, migliore antipasto possibile in vista di un finale tutto da vivere (48-51 il punteggio).

A proposito della quarta frazione difficile trovare aggettivi: definirla dura è molto riduttivo, così come catalogarla soltanto “bella” non dice abbastanza di 10’ minuti folli, in cui ogni singolo possesso sembra essere quello decisivo. Andando con ordine è di Oliva il primo vero sussulto di questa quarta frazione: suo il jumper del +4 (49-53) San Nilo, che interrompe così un lungo digiuno cui erano state costrette entrambe le squadre. Pedemonte, però, risponde subito con la tripla, mettendo altro pepe su un finale di gara ancora apertissimo. Ad onor del vero quasi sempre del San Nilo il pallino del gioco, cui continua a mancare, però, il colpo di reni decisivo. Tanti, troppi gli errori ai liberi dei cryptensi (12/23 alla fine), che entrando negli ultimi 4’ minuti della quarta frazione fanno registrare un 2/6 complessivo che oltre a gridare vendetta permette al San Paolo di rimettere la testa avanti. Merito di un redivivo Amanti e di Galli, che proprio dalla lunetta fissa il 59-57 in favore dei romani a poco più di 2’ minuti dalla fine. Oliva, invece, sul ribaltamento di fronte di liberi ne infila solo uno, e dopo l’appoggio di Amanti da sotto sembra ormai prendere la strada del San Paolo la vittoria, non fosse altro per il 61-58 sul tabellone e per una brutta forzatura di Di Simone. La tripla sbagliata da Miscione, però, ci dà nuova speranza, così come il potenziale gioco da 3 punti di Ridolfi a rimbalzo d’attacco, che pur mancando il libero della parità rimette tutto in discussione in vista degli ultimi 45” secondi. Di fatto e nei fatti un attacco a testa che si conclude con un nulla di fatto, con Ballin che manca dalla media il colpo del k.o., mentre Reali subisce fallo a 11” secondi dalla fine ma lascia un libero pesantissimo per strada, facendo riaffiorare per un attimo i fantasmi del 201 . Qui, però, capitan Brenda fa una giocata speciale, rubando in ripartenza palla e ultimo possesso al San Paolo. A proposito di quella clamorosa gara3 potrebbe essere di Oliva la giocata da lasciare ai posteri, ma la tripla di PO12 si infrange sul ferro, rimandando ogni verdetto all’overtime.

Nel supplementare, senza troppi giri di parole, il San Nilo ne ha di più, più voglia, più intensità e anche più gambe, con il San Paolo che invece accusa parecchio l’uscita per falli di Loi, perdendo proprio per questo finale il suo terminale offensivo di riferimento. A farne le veci ci prova il solito Amanti, ma quella del lungo ex Crema è l’ultima parità della partita, perché dopo il 63-63 il finale è tutto di marca San Nilo. Di Simone, infatti, interrompe 2’ minuti lunghissimi senza canestri completando il gioco da 3 punti del 63-66, cui fa seguito la “lacrima” di Reali, che nel momento del bisogno tira fuori una gemma rata, portando i suoi a +5 (63-68) e costringendo Colella al minuto di sospensione. Al rientro, a tenere vive le ultime speranze dei romani ci prova  Miscione con la tripla, ma Brenda sceglie il momento più importante del match per ritornare a farsi sentire, realizzando prima l’appoggio del 66-70 su imbeccata di Oliva e poi i liberi del 68-72, mettendo il punto esclamativo su una prova di grandissimo carattere. Di fatto si chiude proprio qui la partita, con i liberi a tempo scaduto di Reali che servono solo a fissare il 70-74 finale, facendo partire la grande festa del San Nilo.
Ovviamente guai a pensare di aver ipotecato la qualificazione, anche perché Mercoledì dovremo affrontare un’altra vera e propria battaglia, in cui avremo bisogno di tutto il calore della nostra gente. Tuttavia, almeno per qualche ora, giusto godersi le emozioni di una vera e propria impresa, anche perché finora nessuno aveva espugnato il PalaSpano in questa stagione, ulteriore testimonianza di aver compiuto qualcosa di unico, cui dovremo dare il giusto tributo con una gara2 altrettanto di carattere. Il San Paolo, ovviamente, farà di tutto per riportare la serie a Roma, ma di questo ci preoccuperemo Lunedì… in questo weekend, più di tutto, è importate ricaricare le pile e stringersi intorno a Busti e ai suoi ragazzi, eroi di un sabato - lo speriamo - indimenticabile…